Per una volta ho scelto un itinerario diverso dal solito e già la nuova strada è stata una sorpresa: si tratta di una via abbastanza centrale, ma un pochino defilata. Questo fa sì che non sia percorsa solo da gente in veloce passaggio, ma anche da persone che vi ci abitano, che si fermano a fare la spesa alle botteghe -non ci sono grossi negozi- e facciano due chiacchiere tra loro e con i negozianti sull’uscio, tra le cassette del pesce e quelle della frutta in bella mostra. E’ una strada un poco in pendenza, che ad un certo punto fa una piccola curva.
Subito dopo, ecco qualcosa che non avevo mai visto: una porticina semiterrata, con un’anta aperta, che, attraverso qualche gradino, conduce lo sguardo all’interno di una stanzetta minuscola. E’ la bottega di un impagliatore di sedie.
Uno sgabuzzino semibuio stipato di sedie di legno di ogni dimensione e foggia, incastrate l’una all’altra dal pavimento al soffitto e per tutto lo spazio disponibile!
Al centro lui, un omino ormai quasi sommerso dagli scheletri a quattro zampe, intento a dare nuova vita a uno di loro.
Non credevo esistessero botteghe del genere. Forse dopo di questa non ne vedrò altre, ma la dedizione con cui quell’artigiano lavora nel trambusto di sedie e paglia e spago attira sempre il mio sguardo all’interno del bugigattolo.
Non si può immaginare quante sedie ci siano lì dentro! E pensare che ognuna di esse potrebbe avere almeno altre due o tre compagne che, ancora intatte, l’aspettano a casa, impazienti che torni la loro collega, rimessa a nuovo! Chissà intanto cosa farà chi quella sedia la occupa quotidianamente: da quando l’ha consegnata all’impagliatore avrà dovuto trovare un’altra sistemazione. E la sua sedia, l’avrà dimenticata lì o sarà anche lui impaziente e fiducioso di potercisi accomodare nuovamente?
Forse, tu che leggi, adesso sei seduto su una bella sedia moderna dal design avveniristico, creata in un materiale iperleggero, o su una di quelle importanti di legno e pelle, ma se una volta dovessi adagiarti su una sedia di legno e paglia (magari a dondolo), allora forse immaginerai la bottega dell’impagliatore e quando magari un giorno ti capiterà di vederla (perchè esiste davvero!) ti accorgerai di esserci già stato col pensiero.
Ciao Anna,
leggere queste tue righe è stato come fare un piccolo viaggio con la mente durante la giornata lavorativa. Grazie per questa piacevole pausa, attendendo TUE nuove storie.
Un abbraccio,
Marco.