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Quando Cleopatra sfidò Marco Antonio ad una gara di pesca, il generale romano tentò di fare il furbo e incaricò un servo di attaccare all’amo una grossa preda che lo avrebbe fatto vincere. La regina però scoprì il piano e diede ordine di far abboccare un grosso finto pesce in pelle di coccodrillo, mettendo così in ridicolo l’avversario.

Questa leggenda sarebbe all’origine della ricorrenza del “pesce d’aprile”, ma esistono anche altre ipotesi.

Una delle più accreditate si rifà alla riforma gregoriana del calendario. Fino al 1582, il Capodanno veniva infatti festeggiato tra il 25 marzo e il primo aprile. A seguito della riforma da parte di Papa Gregorio XIII, il capodanno fu spostato al primo gennaio. Non tutti però si abituarono subito al cambiamento e vennero quindi additati come gli “sciocchi d’aprile”. Da qui la matrice burlesca del primo d’aprile.

C’è poi unaltra teoria molto più antica, che ricollega l’origine della festa del pesce d’aprile a un periodo anteriore al 154 a.C. A fare da trait d’union è sempre il Capodanno: all’epoca, infatti, il primo di aprile segnava l’inizio dell’anno. E la stessa cosa avveniva nel calendario giuliano (introdotto da Giulio Cesare nel 46 a.C.) dove il primo di aprile indicava linizio del solstizio di primavera.

Per festeggiare la fine dell’inverno i pagani usavano propiziare gli dei con doni e sacrifici in loro onore. La festa era anche occasione per esprimersi in massima libertà con lazzi, burle, buffonerie. Quando la Chiesa soppresse la festa stabilendo l’inizio dell’anno il primo di gennaio, la vecchia tradizione continuò comunque a sopravvivere tra i pagani, che per questo venivano derisi e scherniti.
Ciò che è certo è che in Europa i festeggiamenti del primo d’aprile diventano usanza intorno alla fine del 1500: sono la Francia di re Carlo IX e la Germania degli Asburgo a dare il via. Da questi due paesi la tradizione si diffonde poi in Inghilterra (nel XVIII secolo) e negli altri stati europei.

In Italia l’usanza del primo d’aprile è relativamente recente: risale al 1860-1880. La prima città ad essere contagiata dalle usanze d’Oltralpe fu Genova, importante porto commerciale. La tradizione si sviluppò prima tra i ceti medio-alti, poi prese piede anche tra il resto della popolazione

Il primo d’aprile, dunque, non è una festa solo italiana. È una tradizione che, con sfumature e nomi diversi, vive in gran parte del mondo.

Quindi, sia che vi troviate in Francia, dove il poisson d’avril richiama l’immagine del sole che, alla fine di marzo, lascia il segno dei Pesci per entrare in Ariete, o siate in un paese anglofono (in Gran Bretagna e USA è l’april’s fool day , cioè il “giorno dello sciocco d’aprile”), o magari in Messico (dove ciò che oggi si concede in prestito non ritornerà più al legittimo proprietario), state molto attenti a tutto ciò che vi verrà detto, alle notizie che leggerete, ma soprattutto a chi vi darà un’amichevole pacca sulla spalla: se siete in Scozia potreste ritrovarvi con un bel cartello con la scritta kick me (prendimi a calci)! Occhio a non abboccare!